Milano, il bartour dei “giardini”

Ok, è chiaro che la parola “giardino”, a Milano, può essere fuorviante: per chi si aspetta di trovare fiori, altalene e uccellini a due fermate di metro dal Duomo, ecco forse bisogna un attimino ridimensionare.

Ammetto che in città il verde pubblico non sia esattamente qualcosa di cui andare fieri. E anzi alcuni parchi cittadini fanno abbastanza pena. Tuttavia, in diversi spazi privati si può arrivare all’onorevolissimo compromesso di uno spazio “aperto” dove trovare ottimi drink e una condizione più o meno verde da far pensare agli scettici – wow, non sembra neanche di stare a Milano!

Chiamiamoli cortili, esterni, dehors… beh, giardini ha un suono un po’ più gradevole e poetico, e continuerò a chiamarli così.

Quindi ecco qui la selezione dei miei locali preferiti con spazio aperto, per sentirsi un po’ in vacanza anche in città. E sì, siamo a settembre ormai, ma quale mese migliore per fingere di non essere ancora tornati alla real life?

Rita’s Tiki Room

Cominciamo con una delle aperture calde del 2018, e mio localino del cuore già sulla carta prima di aprire. Parliamo del Rita’s Tiki Room. Per chi non lo sapesse, io ho lavorato quattro anni dal fratello maggiore sul lato di fronte della strada, e abitato tre proprio nel cortile dove ora si trova il “giardino” del locale. Ci troviamo nella tipica palazzina di ringhiera stile vecchia Milano, con un grande albero nel centro. Basta per classificarlo come giardino? Per me si, eccome. Quando abitavo qui venivo pure svegliata dagli uccellini. Giuro!

Comunque, il Rita’s Tiki Room è un locale stile Tiki, ovviamente. Quindi piante, fiori, noci di cocco, beveroni a base rum in bicchieri decorati con ombrellini. Il paradiso degli istagrammer, insomma. Nascosto nel cortile del palazzo questo locale gode di uno degli esterni più grandi del naviglio, decorato anche lui in stile polinesiano, come da manuale. E’ un posto bellissimo, divertente, con un menù food ipercalorico pieno di cosine fritte e i drink di Edo & crew. What else? 

Aria di Tiki

Secondo giardino alla milanese, e tra gli esterni più belli della città, non posso non citare Carlo e Camilla in Segheria. E qui chiamarlo giardino è già un po’ più hard perché credo non ci sia neanche una pianta. Ma è comunque un “fuori”, no?

Ecco, qui non possiamo fingere di non essere a Milano, perché Segheria incarna esattamente lo stile del locale milanese un po’ radical chic per cui tutti vanno pazzi. E pure io!

Siamo all’interno di una vecchia segheria, guarda caso, di cui rimane un grande capannone industriale arredato con lampadari di cristallo, porcellane bianche e un enorme tavolo comune al centro. Il cortile cosparso di ciottoli bianchi ospita alcuni vecchi materiali per la lavorazione del legno. E qui, complice un bancone tra i più estrosi della città, si può fare un aperitivo industrial chic di livelli importanti (e una cena eccellente all’interno). Perfetto per portarci una ragazza, per tirarsela un po’ con gli amici, per venirci anche da soli. Insomma, un evergreen.

Esterno di Segheria, foto rubata dal web. Grazie

 N.B. essendo una location super cool spesso viene reclamata per eventi privati, e quindi si arriva davanti e ci si trova un signore che dice “no no no”! Io ho imparato a chiamare prima…

Altra location post industriale che stupisce con effetti speciali, l’Officina è il paradiso degli amanti di cocktail, dei motori e delle ambientazioni vecchia Milano. Io ne ho due su tre. Premessa: Officina non si trova in un cortile, ma in un “quartiere” che sembra rimasto fermo nel tempo dove oggi si nascondono alcuni showroom, un ristorantino e un paio di locali. Si accede da un cancello in via Giovenale, e si entra un altro mondo. Io tutt’ora non capisco come faccia geograficamente a stare tutta quella roba all’interno di due vie parallele in centro città.

Officina: drink, moto e lucine.

Comunque, Officina è il primo locale che si incontra. Un po’ speakeasy, un po’ tattoo shop e un (bel) po’ garage, è il paradiso del maschio, non privo di fascino anche per noi femminucce che chiamiamo moto anche lo Scarabeo 50.

All’interno troviamo un bancone lungo, divani in pelle, luci soffuse e mood vintage. Uno di quei posti da fotografare subito in ogni angolo per non perderne i dettagli. All’esterno, uno degli spazi più belli e suggestivi di Milano.

L’ho già detto per i precedenti? Pazienza, sono tutti bellissimi e diversi, e poi mica si esce solo una sera a settimana!

Cocktail list creativa e interessante. Mi dicono che sia molto valido anche il brunch ma non ho testato personalmente (not yet).

Ultimo giardino della giornata, l’unico vero GIARDINO di Milano. Se intendiamo quello coi fiorellini, le piantine, lucine, farfalle api bruchi eccetera eccetera, parliamo di Surfer’s Den e della straordinaria passione con cui Yuri e Irene si prendono cura dello spazio verde più incantevole e magico della città. Perché oltre ad essere due grandissimi bartender, questi due personaggi sono anche dei bravissimi giardinieri. Ogni drink list è un elogio alla natura e ai suoi cicli, realizzato con una vena poetica rara e una delicatezza che ogni volta mi commuove.

Surfer’s Den

Qui siamo davvero in un piccolo angolo di pace. Nato come il “baretto” del centro sportivo, che in realtà è tutt’ora, è quel genere di posto “segreto” che si spera non verrà mai invaso dai modaioli ma rimanga un angolo di quiete, da rivelare agli amici più meritevoli. Uno dei miei posti preferiti ever.

Piantina più piantina meno, qui finisce il mio tour outdoor. E con un settembre di sole alle porte, dai che a Milano non si sta poi così male! Basta sapere dove andare a bere.

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