Venezia è una città magnifica, capace di emozionarmi ogni volta come se fosse la prima.
Ovviamente ha le sue scocciature, come ogni città: tra acqua alta, navi da crociera che si incastrano nei canali e una sequenza di Spritz da far impallidire generazioni di mixologist beh, non poteva essere tutto perfetto! Aggiungiamo che la faccenda dei canali ha il suo fascino al di sotto di un certo numero di passi. Poi si cominciano a rimpiangere i pratici taxi.
Ma detto ciò, a me sembra tutto sempre bellissimo. E sfido chiunque a sostenere il contrario.

Romanticherie a parte (sono pur sempre una tenerona), ci troviamo in una città sicuramente dal popolamento atipico. Ovvero: di giorno turisti da ogni parte del mondo affollano le arterie principali, bloccano il passaggio sui ponti per scattare qualche foto (io tra questi), e la sera se ne vanno a dormire presto distrutti da tutto il su e giù.
I veneziani invece, pare siano ormai rari quanto gli orsi polari.
Tutto questo per dire: anche avendo la sciagurata idea di aprire un cocktail bar proprio qui, rischiando l’acqua alta che tanto bene ai frigoriferi non fa, chi verrebbe a bere qualcosa di diverso da uno spritz?

Ma ecco che ogni città ha i suoi temerari, e il bartour prende forma.
Cominciamo con un locale storico datato 1870 che ha mantenuto la sua meravigliosa forma originale e le pareti affrescate: Il Mercante. Fiore all’occhiello della scena di bar italiana, posizionato in un incrocio di canali raggiungibile ovviamente solo a piedi o in barca (ah, che gioia Venezia per i corrieri!), è distribuito su due livelli con un “buco” al piano superiore affacciato direttamente sulla sala sottostante. Arredo d’epoca elegante, sfilata di bartender pluripremiati, cocktail list in continua evoluzione. La presenza costante nelle classifiche dei best bar italiani è la giusta ricompensa per questo gruppetto di giovani brillanti e appassionati. Adoro.

E non sono i soli. Tra i bar di temerari citiamo anche gli amici del Time Social Bar. Un localino piccino e accogliente con una grande selezione di distillati e tanta cura nella ricerca delle materie prime e nella presentazione dei drink. Qualche clessidra qua e là, lucine soffuse e tanta dedizione da parte dei proprietari. Sono capitata qui in un raro periodo detox, e ho bevuto un analcolico attualmente tra i primi nella mia classifica alcol free. Alcol included, sempre molto bene.

Passiamo ora al mondo luxury. Venezia pullula di hotel e strutture di lusso, ovviamente. Tuttavia, che all’interno di questi risieda un cocktail bar all’altezza delle aspettative e dei prezzi non amichevoli, non è del tutto scontato. Ma eccoci con tre strutture che faranno felici anche i più nerd tra gli appassionati di cocktail.
Cominciamo da Amo. All’interno di un complesso commerciale di lusso a due passi dal Rialto, il bar si trova proprio al centro di una sorta di cortile coperto sul quale si affacciano le gallerie. Location molto suggestiva. Amo fa parte del gruppo della famiglia Alajmo, alla guida di una manciata di strutture di eccellenza tra cui uno dei tri-stellati d’Italia, le Calandre. E scusa se è poco. Va da sé che qui ci sia da tenere alto il nome della famiglia anche in quanto a drink. E le aspettative non vengono deluse neanche un po’. Aggiungo che ho un ricordo meraviglioso anche del reparto pasticceria. Quando i bartender sono amici e mi viziano!

Proseguiamo con una nuovissima apertura direttamente da Londra e Parigi, ecco la prima sede italiana del gruppo Experimental Cocktail Club. Il bar si trova all’interno di un hotel con ristorante trionfo delle tinte pastello e dei dettagli dorati. Praticamente il sogno di ogni instagrammer. Il bar serale è una piccola stanzetta rosa e verde con pochi posti a sedere. Parliamo di uno dei gruppi di cocktail bar più famosi al mondo e tra i primi ad inserirsi nella nuova ondata di bar dell’eccellenza dell’ultimo decennio. Bar team fresco di rientro in Italia, decisamente da tenere d’occhio. Merita una visita, qui ne succederanno delle belle.

Ultimo, ma non per importanza, siamo nel mondo dell’extra lusso con la nuova apertura dell’hotel St Regis, e annesso bar. Il bar di un hotel di extra lusso è ovviamente meraviglioso, e qui siamo direttamente affacciati sulla laguna. Da sentirsi decisamente VIP.
Aggiungiamo un gruppetto di super professionisti del settore ripescati dai migliori bar d’Europa e rimpatriati, cosa sempre buona e giusta, alla guida di un bancone con una bottigliera decisamente a prova di VIP e una drink list all’altezza di ogni cocktail geek in circolazione. Ciliegina sulla torta: le noccioline pralinate dello chef, che io avrei portato a casa a secchielli.

Qui si conclude il mio bartour. Fortunatamente le distanze non indifferenti e l’assenza di mezzi di trasporto “normali” rendono il ritorno in hotel piuttosto sportivo. Il che mi ha permesso di smaltire una piccola parte delle noccioline del St Regis. Grazie.
Si consiglia vivamente di dividere il bartour in due giorni per evitare di finire diretti nei canali. Per il resto, nessuna contro indicazione!